Descrizione
È stato sottoscritto questa mattina nella Sala Giunta del Comune di Ancona il protocollo che dà avvio al progetto di restauro delle opere pittoriche conservate nella Chiesa del SS. Sacramento, luogo profondamente segnato dagli eventi sismici del 2016/2017 e del 2022. Erano presenti alla firma, per il Pio Sodalizio dei Piceni il Segretario Generale Alfredo Lorenzoni, per ANCI Marche il Segretario generale Francesca Bedeschi, per il Comune di Ancona il Sindaco Daniele Silvetti e l’Assessore alla Cultura Marta Paraventi, e per la Curia Arcivescovile di Ancona-Osimo l’Arcivescovo S.E. Mons. Angelo Spina, assieme a Don Alessio Orazi. Ha portato i saluti del soprintendente Andrea Pessina la dottoressa Sonia Melideo, funzionario storico dell'arte della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ancona e Pesaro Urbino.
Le opere pittoriche conservate nella Chiesa del Santissimo Sacramento che necessitano di interventi di restauro sono la “Predicazione di san Giovanni Battista” di Filippo Bellini (olio su tela centinata, cm 420 x 210 - altare prima cappella a sinistra), la “Visione di sant’Antonio da Padova” di Francesco Caccianiga (olio su tela centinata, cm 420 x 210, altare – seconda cappella a destra), “Tobiolo e l’Arcangelo Raffele” di Pasquale Ciaramponi (olio su tela centinata, cm 420 x 210, cornice in legno dorato, altare - prima cappella a destra), una Immacolata Concezione di ambito marchigiano (sec. XVIII - olio su tela centinata, cm 420 x 210, altare - seconda cappella a sinistra). A queste si aggiunge anche l’olio su tela “San Carlo Borromeo in gloria e santi” (1625 - 1630) di Cesare Dandini, già restaurata e portata in mostra alla Mole in occasione dell'ultima edizione di Rinascimento Marchigiano.
Per la città di Ancona la firma del protocollo ha un valore particolarmente significativo: consente di avviare il percorso di restituzione alla città e alla fruizione pubblica delle opere conservate nella Chiesa, un luogo simbolico per la comunità, dove memoria storica, valore artistico e identità religiosa si intrecciano profondamente. Il restauro delle quattro tele, insieme al recupero già effettuato dell’opera di Cesare Dandini, costituisce un passo essenziale verso la riapertura e la riappropriazione condivisa di uno spazio centrale nella cultura cittadina.
Il Sindaco Daniele Silvetti, nel salutare e ringraziare i firmatari e gli intervenuti, ha sottolineato come il protocollo sia un ulteriore tassello per la valorizzazione della città: non solo un passaggio amministrativo, ma un vero e proprio “sodalizio”. “Non parlo – ha detto - solo a nome dell’Amministrazione, ma della comunità intera, che si riconosce in un lavoro condiviso tra istituzioni e realtà diverse. Attraverso questo tipo di collaborazione recuperiamo un senso di appartenenza che ha origine dalle nostre radici storiche, culturali e artistiche. È un modo per riscoprire e rafforzare la nostra identità, ricordandoci che dietro ogni simbolo c’è una comunità viva, con una storia che continua nel presente”.
“L'importanza della Chiesa del Santissimo Sacramento – ha detto l'assessore Paraventi – è tale che la sua valorizzazione e il progetto di restauro delle opere sono stati inseriti nel dossier di Candidatura Ancona 2028”.
Con la firma odierna, dunque, le istituzioni confermano un percorso condiviso che unisce tutela, responsabilità e valorizzazione, restituendo opere e luoghi alla vita culturale, civile e spirituale della comunità. L'accordo prevede la costituzione di un nuovo fondo congiunto destinato al recupero delle opere lesionate del Santissimo Sacramento e la prosecuzione delle collaborazioni già intraprese nelle precedenti operazioni di restauro condotte da ANCI Marche e Pio Sodalizio dei Piceni sul patrimonio culturale colpito dal sisma. La gestione tecnico-organizzativa sarà affidata a Artifex International, realtà già operativa nelle edizioni precedenti del progetto.
Le dichiarazioni
Mons. Angelo Spina Arcivescovo di Ancona e Osimo
La città di Ancona custodisce tesori unici, come la chiesa di Santa Maria della Piazza, la prima cattedrale della città, e la Chiesa del Santissimo Sacramento, sede di una storica confraternita. Entrambe affacciate sul mare, queste chiese raccontano secoli di storia e sono state profondamente segnate dai terremoti del 2016 e del 2022. Gli interventi di restauro non riguardano soltanto le strutture, ma anche le opere pittoriche e decorative che conservano la memoria della città.
Restaurare queste opere significa percorrere la via della bellezza e restituire ad Ancona la propria identità, permettendo a cittadini e visitatori di riscoprire la monumentalità e il valore artistico dei suoi spazi. Ancona, porta d’Oriente e simbolo di pace, mostra come la collaborazione tra Chiesa, istituzioni e associazioni possa trasformare un intervento tecnico in un gesto di comunità e di bene comune. L’arte è di tutti e, attraverso questi restauri, la città potrà offrire a chi la vive e a chi la visita la propria storia, la propria bellezza e la propria capacità di rinascita.
Marco Fioravanti, Presidente di ANCI Marche
I saluti di Marco Fioravanti sono stati portati dal Segretario generale Francesca Bedeschi, che ha sottolineato in particolare il tema del sostegno di Anci alla candidatura di Ancona Capitale della Cultura 2028.
“Dagli anni successivi al Sisma 2016 – afferma in una nota il presidente Fioravanti - e poi in occasione di altre calamità che hanno colpito la nostra regione, Anci Marche si è adoperata per individuare risorse ed ha impiegato fondi propri per recuperare numerose opere lesionate che rappresentano la storia e la cultura della nostra comunità e che, venendo restituite poi ai sindaci e agli enti proprietari, hanno prodotto e continueranno a garantire una significativa valorizzazione e promozione del territorio.
Anci Marche si è assunta la responsabilità di essere punto di riferimento in queste operazioni nella convinzione che solo restituendo ai legittimi proprietari e custodi opere dall’alto valore devozionale e non solo storico-artistico, si possa dire superata definitivamente una fase emergenziale perché anche intorno a quelle opere può ritrovarsi l’autenticità di una comunità e il coraggio per riprendere un percorso di vita e di socialità così repentinamente e drammaticamente interrotto.
In questo caso siamo lieti di contribuire insieme al Comune di Ancona, al Pio Sodalizio dei Piceni e alla Curia Arcivescovile di Ancona-Osimo al restauro di 4 opere pittoriche conservate presso la Chiesa del SS. Sacramento di Ancona, luogo dall’alto valore simbolico per la città capoluogo. Il progetto è coerente con il sostegno che il consiglio direttivo ha decretato alla candidatura di Ancona Capitale della Cultura 2028.
Alfredo Lorenzoni, Segretario Generale Pio Sodalizio dei Piceni
Dopo il terremoto del 2016, il Pio Sodalizio dei Piceni si è subito attivato, come aveva già fatto in passato, per sostenere le popolazioni colpite e gli enti coinvolti. Grazie alla collaborazione con Marcello Bedeschi e ANCI Marche, è nata l’iniziativa “Rinascimento Marchigiano”, che continueremo a sostenere. Per noi, aiutare le Marche non è solo un piacere, ma anche un dovere statutario. Per questo ci siamo impegnati anche nel restauro delle opere della Chiesa del Santissimo Sacramento di Ancona. Dopo un incontro con il Sindaco e con i responsabili dei lavori, è nata l’idea di questo intervento, che il Consiglio d’Amministrazione ha accolto con piacere.
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Ultimo aggiornamento: 10 novembre 2025, 14:12