Descrizione
Studi scientifici che portano ad un passo avanti nella lotta contro la violenza di genere e verso la verifica del nesso di causalità per la “violenza psichica”; il Comune di Ancona che come ente capofila dal prossimo anno assisterà il centro per gli uomini autori di violenza, e l’impegno della Azienda Ospedaliera universitaria delle Marche nel contrasto alla violenza di genere in ogni sua forma con l’obiettivo di far emergere i casi sommersi.
Il 2024 il Comune di Ancona ha sostanzialmente registrato 11 casi di donne inserite in case rifugio in situazioni di grave pericolo, con ulteriori 16 figli minori. A livello provinciale sono 32, con 25 figli minori e per quanto riguarda invece donne seguite a livello del territorio, senza inserimento in case rifugio, altre 15 donne.
Questi i temi e dati che sono stati presentati questa mattina al convegno “La violenza sui minori, sulle donne e sugli anziani: riconoscere, proteggere, intervenire: le nuove frontiere” nella giornata di avvio di “Extra Salute - II Festival del Vivere bene da ogni punto di vista”, in città fino al 5 ottobre.
Non è solo la violenza fisica del fatto eclatante che arreca danni alla donna ma anche quella domestica psicologica, sottile ma continuativa, che corrode continuamente la salute femminile. Quel “danno psichico” con ricadute fisiche che spesso è difficile da provare con il nesso di causalità in tribunale. Presentata invece stamane una nuova interessante ricerca dal dottor Jacopo Amerini, ricercatore in Fisiologia Università di Padova che con il suo gruppo attraverso una sperimentazione ha individuato quell’effetto diretto. “Il mio gruppo – ha detto il dottr Amerini - si occupa di cercare di comprendere quali sono i meccanismi fisiologici e molecolari che portano le donne che subiscono violenze da parte del partner, quella che noi chiamiamo più comunemente violenza domestica, a sviluppare molte condizioni mediche gravi da cui patologie cardiovascolari, neurodegenerative e addirittura un aumentato rischio di cancro. Per fare ciò siamo partiti dai modelli animali e abbiamo visto che la violenza maschile reiterata porta a danni gravi sul corpo femminile, allo sviluppo di patologie e gli estrogeni, grande strumento di protezione per la fisiologia delle donne, vengono fortemente colpiti da questo tipo tremendo di violenza e di stress”.
Non solo. La dottoressa Loredana Buscemi direttore scientifico del convegno giunto alla tredicesima edizione, ha ricordato come l’Azienda Ospedaliera universitaria delle Marche da diversi anni si occupi del fenomeno di contrasto della violenza. in particolare dal 2006 ha attivato dei percorsi assistenziali per le vittime di violenza sui minori e sulle donne adulte. “Adesso ci stiamo occupando di pianificare un protocollo assistenziale per gli anziani, in quanto la violenza sull'anziano è la violenza del terzo millennio. Abbiamo quindi nel corso di questi anni raccolto dei dati significativi da un punto di vista statistico che ci indicano che il fenomeno per quanto riguarda ad esempio le donne è in lieve trend in aumento e ce lo spieghiamo perchè proprio eventi come questo che abbiamo oggi realizzato, eventi formativi fanno sì che la donna cerchi aiuto, si rechi nei pronto soccorso e a seguito anche di questi accessi, possa presentare denuncia all'autorità giudiziaria. Emergono così casi sommersi: nel corso del 2024 ad esempio abbiamo avuto diversi casi di maltrattamento e 72 casi di violenza su soggetti adulti e 8 su minori”.
Di fronte ad una platea composta da autorità, magistrati, forze dell’ordine, sanitari, presenti anche gli assessori ai Servizi Sociali Manuela Caucci e alle Pari Opportunità e Famiglia, Orlanda Latini, con un Ridotto delle Muse gremito, il sindaco di Ancona Daniele Silvetti ha ricordato come il Comitato provinciale di pubblica sicurezza che si riunisce sistematicamente ogni 15 giorni abbia posto in primo piano la questione del contrasto alla violenza di genere che ormai tocca diversi ambiti. Questa fattispecie nella quale la nostra provincia è al primo posto, è trasversale, tocca italiani e non italiani. La questione impone un approccio - e lo deve porre la priorità nel contrasto - quale aspetto politico e morale per le istituzioni. E l'Amministrazione comunale di Ancona, pur nella differenza politica ma nella sua continuità amministrativa, sostiene e continua a sostenere quella che fu l'istituzione del centro e della rete antiviolenza territoriale istituita nel 2016. Una rete, oggi provinciale, con una collaborazione fattiva fra istituzioni e associazioni specializzate nel terzo settore. Questo fa l’Amministrazione - ha continuato il sindaco - garantendo gli aspetti principali: l'assistenza, la messa in sicurezza della donna e dei minori, l'attenzione e il sostegno ai costi delle rette delle case-rifugio e le collaborazioni con le autorità giudiziarie per le attività di allontanamento. Ovviamente valorizzando i percorsi in autonomia della donna e del minore, per quello che è l'aspetto dell'autonomia abitativa, l'autonomia lavorativa, l'inclusione sociale e scolastica del minore. Tra l'altro Ancona, ATS 11, è riconosciuta dalla Regione quale comune capofila per cui sostiene e ovviamente collabora per la programmazione di progetti finanziati dalle risorse della Regione e del Ministero, coordina e promuove le attività dei centri antiviolenza delle case-rifugio, e ovviamente assisterà dal prossimo anno il centro per gli uomini autori di violenza, quale nuovo interlocutore e di sensibilizzazione nel territorio.
I dati: per quanto riguarda ad esempio il 2024 il Comune di Ancona ha sostanzialmente registrato 11 casi di donne inserite in case rifugio in situazioni di grave pericolo, con ulteriori 16 figli minori. A livello provinciale sono 32, con 25 figli minori e per quanto riguarda invece donne seguite a livello del territorio, senza inserimento in case rifugio, altre 15 donne. Sono numeri che devono comunque far riflettere sulla gravità e chiedono a tutti grande responsabilità” ha concluso Silvetti.
Promosso dall’Assessorato alla Famiglia e Pari Opportunità e organizzato dall’Azienda Ospedaliero- Universitaria delle Marche con la Fondazione Ospedale Salesi, l’Università Politecnica delle Marche e la FIASO, il convegno “La violenza sui minori, sulle donne e sugli anziani: riconoscere, proteggere, intervenire: le nuove frontiere” aveva come obiettivo promuovere una cultura della prevenzione fondata sull’integrazione multidisci-plinare, in grado di generare risposte sistemiche, tempestive e coordinate ai bisogni emergenti in tema di tutela, salute e accesso alla giustizia per le persone in condizione di vulnerabilità.
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Ultimo aggiornamento: 2 ottobre 2025, 17:01